Personaggi insigni e memorabili di Polignano - Guida Turistica di Polignano a Mare: Cosa Vedere e Vacanze Indimenticabili

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Personaggi insigni e memorabili di  Polignano
Polignano è stato  per secoli un paese di piccole dimensioni e di un limitato numero di fuochi e  quindi di abitanti.
Le notizie  storiche sul numero degli abitanti cominciano ad essere provate e certe a metà  settecento quando nel Catasto onciario del 1752 sono annoverati con precisione  il numero dei fuochi di residenti e anche di non residenti.
A inizio ottocento  la popolazione ammontava a 4360 unità come riporta Giuseppe Mallardi nel noto  “Diario 1707-1815. Durante il regno di Gioacchino  Murat”.
Da quel tempo ad  oggi l’aumento demografico ha continuato senza soste ed oggi la popolazione  sfiora le diciottomila unità.
La popolazione  ridotta se non molto esigua della nostra comunità, per lungo tempo protrattasi,  non ha però impedito la presenza di personaggi di alto livello o di grande  spessore intellettuale e morale.
Ne elenco di  seguito, peraltro secondo i miei personali criteri di valutazione, soltanto una  decina in ordine di nascita, tra coloro che raggiunsero alti vertici in ambito  ecclesiastico, civile, culturale. Alcuni, pur non nati in loco, sono compresi  nell’elenco perché qui si distinsero massimamente.
1)      NICOLO’ RADOLOVICH, cardinale  (1627-1703)
2)      POMPEO SARNELLI, vescovo (1649-1724)
3)      MATTIA SANTORO, vescovo (1736-1796)
4)      GIUSEPPE GIMMA, architetto (1747-1829)
5)      GIUSEPPE MALLARDI, ufficiale di G. Murat  (1788-1840)
6)      AUGUSTO LA GRECA, ministro borbonico  (1810-1872)
7)      STANISLAO DE LUCA, arcivescovo  (1829-1895)
8)      AGOSTINO CIASCA, cardinale (1835-1902)
9)      FULVIA MIANI, poetessa e scrittrice  (1844-1931)
10)    IGNAZIO GALIZIA, storico (1901-1932)
Al di fuori di  Polignano, tutti sanno che i più noti in Italia e all’estero sono due altri  personaggi: il grandissimo cantautoreDomenico Modugno (1928-1994) e  l’artista della pop-art Pino Pascali (1935-1968).
Personaggi  minori in quanto a notorietà ma di altissime qualità umane ce ne sono state in  gran quantità negli ultimi due secoli. Ne ometto per il momento l’elencazione  così come sono omessi i nomi di altri due personaggi cui Polignano ha intitolato  una strada cittadina.
Nella decade di  nominativi sopra menzionati manca il nome di un amministratore vescovile di  Polignano, Giovanni Maria Cecchi del Monte assunto al soglio  pontificio col nome di papa Giulio III. Di questa figura, non del  tutto positiva a mio avviso, ho già scritto in precedenza su questo Blog un  breve ritratto biografico che chiunque può leggere condividendo o meno su quanto  da me riportato.
Manca anche il nome di un personaggio a cui Polignano ha  intitolato non soltanto una via del paese ma ha anche dedicato ben due epigrafi.  Si tratta del prete controcorrente Giuseppe Raffaele Del Drago  (1813-1869) il cui merito prescinde del tutto da opere letterarie o opere di  beneficenza etc. essendo legato soltanto al fatto di essere stato un fervente  cospiratore antiborbonico tanto da aver patito per qualche tempo la prigione e  il confino. Con la conquista e annessione del regno delle Due Sicilie da parte  del Piemonte “liberale e anticattolico” la legge che impediva l’accesso  ai preti alla vita parlamentare venne stranamente abolita di fatto. Il canonico  Raffaele Giuseppe Del Drago di conseguenza non trovò ostacoli legislativi e,  auspice il nuovo clima politico, fu candidato al parlamento italiano di stanza a  Torino in Piemonte. Eletto deputato, la sua nomina fu subito cassata per brogli  elettorali nel collegio di Acquaviva dove era stato  candidato.
La vita di Del  Drago si è svolta quasi in toto non a Polignano, tant’è che alla sua morte era  da anni canonico in Rutigliano.
Qualche veloce  cenno sui personaggi sopra elencati.
1)      NICOLÒ RADULOVICH apparteneva alla famiglia di origine  slava dei feudatari di Polignano dal 1604 al 1714, cui si deve la costruzione  della cappella di san Lorenzo, abbattuta nel 1863 e sulle cui rovine fu  innalzata la Chiesa dei santi Cosma e Damiano e soprattutto la chiesa di santa  Maria di Costantinopoli, ora dedicata a S. Antonio, con l’annesso convento, già  sede dell’ospedale civile, dei Frati Minori Osservanti.
2)      POMPEO SARNELLI fu vescovo della diocesi di Bisceglie,  personaggio di grande cultura cui si devono varie opere di contenuto pedagogico  come “Posillecheata” e “Bestiarum Schola” entrambe  consultabili presso la biblioteca locale.
3)      MATTIA SANTORO non è personaggio nato a  Polignano. Nacque a Bovino e venne nominato vescovo di Polignano dal 1775 alla  morte. Dopo il 1797 la sede vescovile fu vacante per molti anni finché venne  soppressa nel 1818. A questo dottissimo vescovo si deve un’iniziativa tra le più  fulgide che la storia locale debba ricordare: gli scavi nell’orto della mensa  vescovile, un pometo confinante con la cinta muraria del paese, che era stato  oltre 20 secoli prima, un vastissimo sepolcreto della popolazione indigena  allorchè “Polis nea” era una piccola ma fiorente comunità della Magna Grecia.  Durante la campagna di scavi del 1775 venne trovata “a un tiro di pietra  dalle mura” anche una grande tomba a semicamera parzialmente affrescata,  probabile dimora funebre del capo del villaggio. All’interno infatti venne  rinvenuto un corredo funerario costituito dai resti di un elmo, una lancia, uno  scudo etc. e soprattutto 64 vasi di varie dimensioni. Tra questi, alcuni vasi  sono così grandi e pregiati e finemente dipinti che sono oggi custoditi presso  importantissimi e famosissimi musei all’estero come il Metropolitan Museum di  New York, il Louvre di Parigi e il Museo Nazionale di Stoccarda.
In prosieguo  tratterò l’argomento dei vasi di mons. Santoro con maggiori particolari avendo  sull’argomento una certa competenza peraltro inferiore a quella del prof.  Lorenzo Messa che è stato tra i primi a trattarne con grande competenza  scientifica e storica.
4)      GIUSEPPE GIMMA, nacque a Polignano da umili origini,  studiò a Napoli e progettò o diresse lavori di ristrutturazione di chiese e  edifici importanti in tutta la Puglia borbonica, operando fittamente fino alla  fine della sua lunga vita. Per chi voglia saperne di più, vada in biblioteca a  sfogliare la bella monografia di Clara Gelao “Giuseppe Gimma, un architetto  tra due secoli nella puglia borbonica”. A lui si deve il primo progetto  della strada consolare borbonica da Bovino a Lecce, strada che poi venne  realizzata, per quanto riguarda il tratto da Mola a Polignano compreso il grande  ponte a cinque luci, negli anni 1835/36. Si deve al medesimo nostro compaesano,  inoltre, il secondo progetto di allargamento (il primo fu degli arch. Francesco  Viti e Giovanni Palenzia) nel 1790 della città di Bari oltre il vecchio abitato.  Al nostro valoroso concittadino si deve anche tutto il lavoro di progettazione,  censuazione e direzione dei lavori delle “linee”e delle future 64 “isole” del  borgo oggi denominato impropriamente, molto impropriamente, “murattiano”. La  città di Bari deve all’ingegno tecnico di Giuseppe Gimma il quadrilatero  circoscritto dalle strade Corso Ferdinandeo (oggi corso Vittorio Emanuele), via  conte di Bari oggi corso Cavour, Piazza Borbonica (oggi piazza Garibaldi), via  Dante.  Allo stesso insigne personaggio peraltro la città di Bari, pur essendo  stata così professionalmente ben corrisposta, non ha ancora dedicato alcuna via  o spazio pubblico. Il suo paese natale invece ha da poco provveduto a ricordarlo  ai posteri assegnando il suo nome ad una piccola strada di periferia in  direzione verso Monopoli.
5)      GIUSEPPE MALLARDI, fu ufficiale della cavalleria della  Guardia d’onore di Gioacchino Murat sotto il cui comando partecipò a tutte le  battaglie sia in Italia che all’estero, compreso la spedizione in Russia  dell’armata napoleonica.  Chi voglia sapere di più di questo personaggio  polignanese può leggere su questo stesso blog quanto da me scritto in  precedenza.





6)      AUGUSTO LA GRECA è un personaggio legato a Polignano ma  di cui a Polignano si ignora tutto. Il cognome già farebbe immaginare ai  polignanesi non del tutto disinformati che appartenesse alla ultima famiglia dei  feudatari locali di origine partenopea. È così infatti è, nacque in Napoli nel  1810 da Michele che aveva acquistato il feudo nel 1795 dal duca don Filippo  Leto, il cui nome ricorre moltissime volte nel Diario di Giuseppe Mallardi. Nel  1860 al tramonto del regno delle Due Sicilie Augusto La Greca resse le sorti  prima del Ministero delle Finanze e poi dei Lavori pubblici. In limina fu  ministro plenipotenziario presso l’imperatore di Francia e in tale incarico  condusse le trattative tra l’antico e glorioso regno borbonico, conquistato  dall’esercito di Garibaldi e da quello piemontese e ormai agonizzante, e il  regno dei Savoia. Dovette andare in esilio a seguito della soppressione del  Regno del Sud e al suo rientro si ritirò definitivamente a Polignano nel maniero  di San Vito, ove morì.
7)      STANISLAO DE LUCA, figlio di Vincenzo già sindaco di  Polignano al momento del passaggio del re Giuseppe Bonaparte, fu arcivescovo di  San Severo in Capitanata ove defunse. In precedenza fu colui cui si deve in gran  parte l’edificazione della chiesa dedicata alla santissima  Trinità.[1]








8)      AGOSTINO CIASCA, fu insigne e dottissimo cardinale  conoscitore di molte lingue e dialetti orientali. Le sue esequie, avvenute in  forma solenne nella famosa chiesa di Santa Maria del Popolo, furono comunicate  con una lunghissima Bolla papale in latino in cui vennero menzionati alcuni dei  tanti meriti di questo grandissimo personaggio di sangue  polignanese.






9)      FULVIA MIANI, figlia di Nicola Miani e di Rufina Volpe,  ved. La Greca, poetessa e scrittrice di nobili virtù, intrattenne  rapporto epistolare con Giuseppe Mazzini (v. FOTO) e fu madre del giornalista e  scrittore Armando Perotti e ascendente dell’attuale contessina Nicoletta Miani e  del fratello uterino il marchese Carlo Carignani.














10)   IGNAZIO GALIZIA, è stato maestro elementare e, a mio  avviso, il più valente storiografo polignanese. A lui si deve memoria di insigni  personaggi locali e importantissime tracce di storia locale. Il suo rapido  passaggio terreno ha impedito ai polignanesi di avere altri preziosi apporti  sulla storia del paese.
[1] IL 20 AGOSTO 1877

RICORDERÀ AI POSTERI

LA PIETÀ E LA RELIGIONE

DI POLIGNANO

L’ILL.MO ARCIDIACONO STANISLAO DE LUCA

LA PRIMA PIETRA ANGOLARE

BENEDETTA E CONSACRATA

A QUESTO TEMPIO AL SALVATORE GESÙ DEDICATO

COLLOCAVA

L’IMMORTALE PIO IX

DALLA CITTÀ ETERNA

MANDAVA L’APOSTOLICA BENEDIZIONE
Domenico Modugno
Pino Pascali




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