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Cosa vedere a Polignano a Mare, Vacanze a Polignano a Mare
Pubblicato in Eventi · Martedì 30 Ago 2022
EVENTO POSTICIPATO AL 6 SETTEMBRE CAUSA MALTEMPO

VITUS - Racconto Infiammabile in Caduta Libera
1 Settembre 2022
Piazza Trinità



VITUS. Racconto infiammabile in caduta libera
di e con Vito Facciolla
collaborazione alla messa in scena Anna Damiani
scenografia virtuale e concept grafico Giuseppe Laselva
musiche Giorgio Carofiglio
scultura Mimì Facciolla
Archivio Super 8 Antonio Abbatepaolo
immagini di repertorio Archivio Enzo Leoci e Archivio Michele Giannoccaro
assistente tecnico Gabriele Facciolla, Luigi Console
progetto grafico Giuseppe Laselva
comunicazione Sara Facciolla
registrazioni audio Recplay
produzione Ariele
con il Patrocinio del Comune di Polignano a Mare
si  ringrazia il Comitato Feste Patronali, il Preside Lino De Donato, le  insegnanti e gli alunni delle classi quinte A, B, C dell’Istituto  Comprensivo "Sarnelli – De Donato – Rodari" di Polignano a Mare
Giovedì 1 settembre h. 21:00
Piazza Trinità, Polignano a mare
Ingresso gratuito
VITUS.  Racconto infiammabile in caduta libera nasce da una forte esigenza  spirituale e da una ricerca durata negli anni su San Vito Martire,  Patrono di Polignano a Mare, un paese che grazie al suo patrimonio  paesaggistico in ogni tempo riesce a essere un perfetto sfondo per una  moltitudine d’iniziative che abbracciano numerosi ambiti della cultura,  dal cibo allo spettacolo d’autore.
‹‹La cultura religiosa con tutti i  riti e le cerimonie a essa legate hanno fatto sì che il mio animo  s’impregnasse di immagini, colori, suoni, umori, bande, luminarie, già  dai primi ricordi dell’infanzia. Dalla prima volta ch’entrai nella  Cattedrale del mio paese - così racconta l’autore - fui subito attratto  dalla statua del nostro Santo Patrono Vito, sicuramente perché trattasi  dell’immagine di un fanciullo. In seguito crescendo, l’inesauribile  curiosità verso questa figura si è trasformata in profondo turbamento  quando ho appreso della sua tragica fine nei primi secoli cristiani››.
L’immagine  del Santo fanciullo e il racconto della  sua caparbietà e ostinazione  nel voler cambiare il mondo in cui vive, con lo spirito proprio  dell’adolescenza, sono stati i motivi che lo hanno spinto ad affrontare  l’impresa di trarne materia per un testo teatrale.
In quest’opera il  teatro diventa un fine e un mezzo per raccontare, attraverso la voce di  un personaggio di fantasia, una pluralità di emozioni che universalmente  scuotono l’animo umano. Il protagonista, Vito il muratore, cerca a suo  modo di cambiare il mondo che lo circonda, tramite il ruolo che ogni  anno ricopre in occasione della celebrazione del Santo Patrono.
La  mise en éspace è una composizione che nasce dall’incontro con il graphic  designer  e animatore Giuseppe Laselva, versatile ‘artigiano digitale’  come lui stesso ama definirsi - ha firmato le animazioni per la quarta  edizione dell’evento-spettacolo Meraviglioso Modugno, che celebra  «Mister Volare» con l’organizzazione del Comune di Polignano a Mare, il  sostegno di Puglia Sounds e patrocinio di Siae e Federautori -  e il  musicista compositore Giorgio Carofiglio (per la Biennale del  Mediterraneo ha composto la musica di “Cala Paura” di Gianluca  Marinelli, vincitore di diversi riconoscimenti, menzioni speciali ed  esposto per un anno al Museo d’arte Contemporanea Pino Pascali).

Sinossi
Questa  tragicomica narrazione s’inserisce in un tempo sospeso, veloce come un  forte spostamento d’aria, e in uno spazio immobile, come ancorato alla  periodicità della storia, la quale attraverso i secoli ripropone temi  all’apparenza lontani che si rivelano essere l’uno lo specchio  dell’altro.
Essa si presenta al pubblico col proposito di illustrare  attraverso la sensibilità e gli occhi del popolo bambino, l’affascinante  ricerca storico-culturale sulla vita di San Vito Martire, in cui, come  per chi l’ha scritta, lo spettatore non può evitare di farsi trascinare  all’interno della drammaticità degli eventi.
Il fulcro di questa  narrazione è nell’inapparente complessità dell’animo del protagonista,  un uomo semplice, portatore di una quasi banale ma profonda verità che  prepotente s’impone in ogni tempo. Quest’uomo che dona voce alle parole  dello scrittore, si rivolge a se stesso prima che al pubblico e tenta,  attraverso una sofisticata ricerca linguistica sui dialetti dell’Italia  meridionale, di entrare nella quotidianità della parola “storpiandola” e  modificandola affinché chiunque, dall'estremo nord al più profondo sud  possa sentirsi il diretto depositario di questa storia. Sullo sfondo, le  musiche di mille tradizioni, ci ricordano mediante una laica e ingenua  spiritualità che la fede non ha né volto né nome ma dirompente fa  breccia nell’animo di ognuno di noi, grazie al ricordo di un profumo o  di un attimo. Non vi è verità nella storia come non vi è verità nella  fede, esse si nutrono di realtà, la nostra realtà che forse, è poi  l’unica certezza.





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